Numerosi studi hanno dimostrato che l’esposizione all’acrilammide può avere effetti negativi sulla salute umana, tra cui un aumento del rischio di sviluppare il cancro e danni al sistema nervoso e riproduttivo.
Studi e ricerche sull’Acrilammide
Gli studi sull’acrilammide, che trovi raccolti in questa pagina, sono iniziati negli anni ’90 e si sono intensificati negli anni 2000, quando è stata scoperta la sua presenza negli alimenti. Le ricerche hanno coinvolto sia studi sugli animali che sull’uomo, e hanno portato a una maggiore comprensione dei meccanismi di azione dell’acrilammide nel corpo e dei possibili effetti sulla salute.
Le agenzie internazionali, come l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), hanno classificato l’acrilammide come “probabile cancerogeno per l’uomo” (Gruppo 2A) sulla base delle evidenze scientifiche disponibili.

A Cosa fa Male l’Acrilammide?
Effetti a breve termine
Gli effetti a breve termine dell’esposizione all’acrilammide possono includere irritazione della pelle, degli occhi e delle vie respiratorie, nonché nausea e mal di testa. Questi sintomi sono più comuni tra i lavoratori esposti all’acrilammide nell’ambiente industriale.
Effetti a lungo termine
Gli effetti a lungo termine dell’esposizione all’acrilammide sono più preoccupanti e possono includere un aumento del rischio di sviluppare il cancro, danni al sistema nervoso e riproduttivo e possibili effetti sullo sviluppo del feto durante la gravidanza.
Chi rischia di più?
I gruppi di persone più a rischio per l’esposizione all’acrilammide includono i lavoratori dell’industria chimica e gli individui che consumano grandi quantità di alimenti ricchi di acrilammide, come patatine fritte, snack a base di patate, biscotti e pane tostato. Purtroppo anche i bambini possono essere considerati un gruppo a rischio, poiché tendono a consumare più alimenti ad alto contenuto di acrilammide rispetto agli adulti, in proporzione al loro peso corporeo.
Insomma i livelli di esposizione all’acrilammide variano a seconda della dieta individuale e dello stile di vita. In generale, è importante notare che l’esposizione all’acrilammide attraverso l’alimentazione è inevitabile, poiché si forma naturalmente durante la cottura di molti alimenti comuni, mentre quella derivante dal lavoro o dall’attitudine a fumare può più facilmente essere tenuta sotto controllo.
Per approfondire questo aspetto, puoi leggere questo articolo su quali sono le migliori strategie per ridurre l’esposizione all’acrilammide.